Ieri sono finalmente tornato all’Elba. Un’isola a forma di pesce è il posto che al momento sento più affine a “casa mia” (escluso Lamassu, il mio vecchio furgone che da due anni riesce ancora sempre ad emozionarmi). Roma – Elba. Strano breve viaggio costeggiando il mare. Strano il mare di casa, sembra un lago sotto il mio sguardo di aumentata
Category Archives: icosaedro
Sono tornato a Roma. Fa freddo. Mi piace. A dirla tutta desideravo giacca, guanti, cappello. Ho il naso freddo e dormo sotto le coperte. Inverno. Qui a Roma sto per abbandonare una casa. Quella che era stata lo studio e l’ufficio dei miei genitori. Una casa al piano seminterrato. Divisa in due. Studio di mio padre, storico comunista e attivista
Continuo a sentirmi in viaggio anche se sto tornando in Italia. Aereoplano. 8 ore (da Fort-de France a Parigi) per coprire la porzione di circonferenza che in barca a vela si copre in circa un mese. Un mese in mare è una stagione, rivelazione di complessi metereologici, correnti marine, costellazioni che rivelano l’infinita piccolezza del nostro pianeta, pesci e alghe
Oggi. Quaranta rivoluzioni. I giri intorno al sole che la terra ha fatto con me a bordo. Il mio mappamondo è ancora fermo ai Caraibi. Imbarcato in Portogallo con dei perfetti sconosciuti ho attraversato con loro l’oceano. In barca, a vela. Un viaggio per arco di cerchio massimo. Palpare le rotondità della terra, ascoltare voci diverse. Fuori di me. Dentro di
Come per il Natale, è altrettanto strano vivere la sera dell’ultimo dell’anno in maglietta, spostarsi in gommone tra le barche ancorate in rada e fare il bagno a mezzanotte, guardando i fuochi d’artificio partire dalla spiaggia. Complice il clima e il viaggiare da solo, le associazioni mentali collegate al capodanno si spezzano e posso vivere questo momento con libertà diversa
Vigilia di natale. Mi sveglio e corro a guardare fuori dalla finestra. I miei occhi passano attentamente al vaglio le strade, i davanzali e i tetti delle case, i tetti delle automobili, in cerca di qualche piccolo segnale di neve; le mie mani girano la maniglia della finestra e la tirano a me aprendola, le mie narici ispirano e sperano,
Cammino per la città vecchia. Decido di andare a tagliarmi i capelli. Di Peluqueri ce ne sono molti. Uno mi attrae. Due ragazze all’interno. Entro. Mi viene incontro un ragazzo. Vabbè. Dopo uno spagnolo goffissimo passo all’inglese. Mi siedo, appoggio la nuca sul lavabo. L’acqua scorre sui miei capelli. Torno allo spagnolo. Niente. Ancora più goffo. Sei italiano? Si. Torino
Decollo Fiumicino, il vecchio faro (ricordi?), il molo, il Tevere, i frangiflutti in diagonale (che poi è l’Italia che è storta…), la Tecnomar. Passare in barca a vela qui davanti significa sottoporsi alla visione di migliaia di decolli e atterraggi di aerei da e per Fiumicino. Per ore ed ore si assiste ad uno spettacolo che, visto dal mare, appare